La guerra di religione e l’assenza del cristiano

Cari amici,

vi parlo questa volta da uomo di chiesa, da persona che ha vissuto esperienze mistiche, e che quindi ha imparato a ragionare anche tenendo conto di questo genere di fattori detti irrazionali.

Perché noi viviamo nell’era della “tennica”, come dice Galimberti da buon brianzolo (nato a Monza 81 anni fa), e nell’era della tennica valgono solo i discorsi razionali, come se la tennica fosse razionale e non a propria volta fattore mistico-religioso per molti versi, dato che mette in gioco l’essenza dell’uomo e, come dicevo l’altra volta, del post-umano, della robotica eccetera.

Noi, nella modernità, siamo stati indottrinati a credere che le guerre si facciano per ragioni razionali, economiche e di geopolitica, proverbiali sono le “guerre per il petrolio”, che poi vai a vedere bene e scopri che anche le “guerre per il petrolio” non sono esattamente per il “petrolio”, ma per la supremazia e l’ebbrezza del dominio, la gloria e la vanagloria, per le passioni umane più profonde e inconsce.

Invece viviamo questa sorta di egemonia marxista o pseudo tale, ma anche liberal-liberista, per cui le guerre si fanno per ragioni “economiche”, salvo poi distinguere tra “economico” e “monetario” come da moderna dottrina dell’economia, per cui tutto è “economico”, e allora anche la vanagloria e il misticismo diventano fattori “economici”.

E invece qui si fa la guerra per il controllo della steppa, non per il petrolio di turno, o l’oro, il cobalto e l’uranio: no, per la steppa e il deserto.

Voi razionalisti della modernità siete quindi portati a sottovalutare i fattori spirituali, magici e religiosi, che incidono sulle lotte per il potere.

Poi denunciate le massonerie e le mafie, come se le massonerie e le mafie non fossero intrise di fattori magico-religiosi.

Come se Giorgio Galli non avesse scritto sul nazismo magico, per cui il nostro lato oscuro di uomini, che si è espresso attraverso la “tennica” della banalità del male, e della crudeltà assoluta del nazismo, ha fondamento non nella ricerca del “petrolio” e del cadmio, ma in qualcosa che ha a che fare con l’inconscio e le esigenze sue di magia e di religione.

Dite a Parenzo che come ebreo non vale un’unghia, se non tocca mai questi temi mentre parla di conflitto israelo-palestinese, che non ha alcuna giustificazione sensata nel razionale, e ne ha moltissime nel mondo che voi ritenete irrazionale.

Veniamo al dunque.

Domani mi arriva il libro di Herzl “Lo Stato ebraico”, che ho compreso porsi alla base del sionismo.

Il sionista non vuole la Palestina dei tempi biblici per cercare risorse naturali inesistenti, oggi semmai vi troverà qualche pompelmo Jaffa, ma ce n’è voluta, ma per tornare alla terra promessa da Yahweh al popolo eletto: argomento poco moderno e poco razionale, giusto?

Senonché il sionista deve essere leggermente distratto, dato che gli è sfuggito che, essendo passati oltre 2000 anni, in quei luoghi sono successe delle cose di rilievo che hanno mutato il quadro.

Intanto che lì c’è già della gente, quindi non è res nullius per il diritto internazionale, anche se sappiamo che i colonialisti hanno usato il concetto di res nullius del diritto internazionale in modo piuttosto elastico e al loro comodo.

Inoltre, tutt’attorno sono successe delle altre cose.

Ripassino.

Più o meno nel 570 dell’era volgare nasce un certo Maometto.

Mica un pirla qualunque, pertanto, ma uno nel nome del quale viene colonizzato lo spazio di un mezzo continente, ma, guarda caso, sempre in nome di una religione che, finalmente, pur rivendicando continuità con Abramo, ritiene di essere la religione “giusta” e “vera”, senza tante tolleranze per gli altri, ai quali Maometto suggerisce vada sic et simpliciter tagliata la testa.

Vorrei ricordare che Muhammed non è il Gesù islamico: Maometto è un guerriero, e personalmente di teste ne ha tagliate parecchie (come da mia lettura delle Vite di Maometto, lettura effettuata durante una pausa tra una esperienza mistica e l’altra).

Oh, quindi gli odierni fondamentalisti islamici non è che siano dei marziani, sono appunto dei fondamentalisti islamici, che leggono il Corano con una certa rigidità, ma che comunque ritengono di trarre da esso la propria linea ispiratrice.

Costoro vogliono annientare gli ebrei, come da comando del Profeta: basta, inutile raccontare altre chiacchiere, questo è.

D’altra parte, gli ebrei sionisti di Israele, che siano in prevalenza askenaziti forse rileva forse no (ma Biglino ne ha da raccontare), non è che si ispirino a Gary Becker, si ispirano a loro volta alla Torah, quindi se uno ti dà uno schiaffo, loro gliene restituiscono 150. I governanti israeliani si sono sempre barcamenati tra il loro essere ebrei osservanti e il loro essere governanti della modernità, però se la Meir diceva al Mossad fate fuori quella lista di persone, il Mossad con la lista in mano andava a prendere quelli della lista uno per uno e li seccava di brutto; perché? Ma per motivi religiosi, dio zio, ovvio, no?

Abbiamo quindi un conflitto tra due religioni, almeno soprattutto con l’attuale governo di Israele, entrambe un momentino intransigenti e intolleranti l’un l’altra; anche se i beduini sono la parte più primitiva (pur trattandosi di religione nata successivamente), la cultura ebraica, la religione, insomma, dice di rispondere colpo su colpo senza tante storie.

In teoria dei giochi, si tratta di defezione reiterata all’infinito, senza i benefici della strategia del tit for tat (che pure significa colpo su colpo), che prevede ogni tanto, dio zio, di perdonare unilateralmente, per dare una chance all’avversario di ravvedersi (anche se capisco che ciò è dura coi beduini, ma anche Israele non mi pare tanto ben intenzionata).

Ergo manca la voce cristiana in tutta questa vicenda, la voce del tentativo del perdono unilaterale, per -teoria dei giochi- cercare di riavviare la cooperazione.

Donde sta qui la voce cristiana?

Stendiamo un pietoso velo, un papato o pseudo-tale a dir poco ignobile, che addirittura ci ha detto che vaccinarci era un “dovere morale”, che pagliaccio d’uomo! E poi non è capace di levare alta la voce cristiana nell’attuale guerra di religione che rischia di travolgere il mondo, e non da oggi.

Mah.

Ci vorrebbe un Martin Luther King di prestigio internazionale, ma oggi donde stanno le figure autorevoli?

Non ci stanno.

Mandiamogli Chiara Ferragni, guys!

Un caro saluto.

Fabio