Geo-anarchismo

La Terra è res communis omnium, non res nullius

Nessun essere umano è legittimato a imporre coercizione a chicchessia; ne consegue che nessuno è autorizzato a imporsi sull’altro sul territorio sul quale entrambi convivono. Questo non significa che non siano ammessi possessi individuali, essenziali al libero esplicarsi della personalità umana; significa che tali possessi devono godere del consenso dell’altro, altrimenti è imposizione, e il consenso va contrattato ed eventualmente acquistato, oppure riconosciuto reciprocamente.

Questo è un punto che ci distingue fortemente dagli anarco-capitalisti, i quali ritengono che il primo che arriva piglia tutto. A parte che ha poco senso, nel mondo di oggi, proporre ipotesi inverosimili, che Marx aveva già bollato come “robinsonate”, di fatto oggi chi “primo arriva” sono multinazionali che si appropriano con il land grabbing del territorio nei Paesi poveri con l’ausilio dei governanti locali corrotti.

Noi riteniamo invece che dall’”assioma libertario”, ossia dal principio per il quale nessuno è legittimato a imporre unilateralmente obblighi agli altri che non siano di tipo difensivo, deriva immediatamente il fatto che la Terra sia comune a tutti gli individui umani e a tutti gli esseri senzienti, dato che rivendicare unilateralmente la propria proprietà significa proprio pretendere di imporre unilateralmente obblighi agli altri.

Com’è noto, l’idea che la Terra sia comune agli uomini percorre il percorso storico, dal diritto biblico e antico, fu elaborata dal pensiero cristiano, arrivò a John Locke, poi, passando per i Padri fondatori degli Stati Uniti come Thomas Paine e Thomas Jefferson, a Henry George, e infine ai left-libertarians contemporanei del filone Steiner-Vallentyne-Otsuka. Da noi ha sviluppato il tema il nostro Fabio Massimo Nicosia.

La Terra comune di diritto positivo è oggi il demanio, e sul demanio si sviluppa una lotta di impossesamento e di predazione da parte dei soggetti forti (si pensi alle frequenze radio-televisive, e quindi a tutta la questione dei diritti sportivi televisivi, o a Della Valle che “compra” il Colosseo così come Totò vendeva la Fontana di Trevi.

La Terra comune deve rendere un utile a tutti i cittadini, dal marchio del Colosseo devono guadagnare tutti i cittadini e non Della Valle.